RECENSIONE "La piccola casa dei ricordi perduti" di Hellen Pollard

Titolo: La piccola casa dei ricordi perduti
Autrice: Hellen Pollard
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romance
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo: 0,99 €/ 6,72 €
Data pubblicazione: 29 Giugno 2017
Protagonisti: Emmy Jamieson
Serie: #RicordiPerdutiSeries 1



Emmy Jamieson arriva a La Cour des Roses, una bella pensione nella campagna francese, con l’intenzione di trascorrere due settimane di relax in compagnia di Nathan, il suo fidanzato. Tra loro c’è qualche problema, ma Emmy è certa che questa vacanza risolverà tutto. Si sbaglia… Neanche il tempo di disfare le valigie e Nathan se l’è già svignata con Gloria, la moglie di Rupert, il proprietario della pensione. L’uomo è scioccato ed Emmy, sentendosi in parte responsabile dell’accaduto, si offre di aiutarlo a gestire la pensione. Emmy ha il cuore a pezzi, ma si trova all’improvviso in una dimensione nuova, circondata da tanti amici. E anche da qualche uomo interessante: Ryan, il provocante giardiniere, e Alain, il ragazzo che si occupa dell’amministrazione, irritante ma bellissimo. Mentre Emmy si riappropria del proprio tempo e del contatto con la natura comincia a sentirsi a casa. Ma sarebbe una follia lasciare amici, famiglia e tutto ciò per cui ha sempre lavorato… O no?
Helen Pollard 
Scrive sin da quando era bambina e da sempre preferisce le storie dei romanzi alla vita reale. Pensa che la chiave per un libro di successo sia creare buoni personaggi. Le piace tratteggiarli, attraverso la sua scrittura, in un modo ironico e che li renda cari al lettore. Helen è membro della Romantic Novelists’ Association e della Society of Authors. La piccola casa dei ricordi perduti è il primo della serie dei Ricordi perduti.


Cari lettori vi scrivo per parlarvi del libro "La piccola casa dei ricordi perduti" di Ellen Pollard, primo volume della serie 'Ricordi perduti'. Il secondo è intitolato "Ritorno alla casa dei ricordi" e ve ne parlerò presto, ma per il momento concentriamoci sul primo.

Il libro si apre col botto! Un’emergenza e un tradimento colto il flagrante!
Emmy, la nostra protagonista, si trova a dover affrontare un momento molto difficile. Scopre, infatti che il suo fidanzato, Nathan, la sta tradendo proprio durante quella vacanza che avrebbe dovuto aiutarli a sistemare un rapporto diventato statico e privo di emozioni. Come se non bastasse nello stesso istante il proprietario della pensione in cui alloggiano, sta avendo un malore. Emmy gestisce al meglio la situazione ma da quel momento le cose peggiorano drasticamente. Nathan se ne va con Gloria, la sua nuova fiamma, che è anche la moglie dell’albergatore Rupert.

“Nathan se n’era andato, e sembrava che avesse portato via con sé tutti i bei ricordi.”

Emmy si sente terribilmente in colpa per l’accaduto e decide di aiutare Rupert a mandare avanti la pensione mentre si riprende dalle conseguenze del malore che lo ha colto.
Il luogo in cui avvengono i fatti è La Cour des Roses, un posto magico nella campagna francese, immerso nel verde e nei fiori. Un' oasi di pace e tranquillità che per Emmy e Rupert purtroppo sarà scenario della fine delle loro relazioni.
Nonostante tutto Emmy si fa forza e cerca di andare avanti. Le faccende e le incombenze da portare avanti sono tante in un posto come La Cour des Roses ma l’aiutano a non rimuginare troppo sulla sua situazione delicata. Infatti non sa come affrontare il ritorno a casa, poiché con il fidanzato condivideva appartamento e lavoro.
Alla fine decide di rimanere ancora un po’ per aiutare Rupert. Nonostante lui abbia molti anni più di lei, tra i due nasce una sincera amicizia e il loro rapporto diventa sempre più familiare.

“Una settimana prima neanche lo conoscevo, mentre adesso non mi facevo scrupoli a invadere lo spazio personale di quell’uomo. Per come la vedevo io, non c’erano alternative. Eravamo come due sopravvissuti a un naufragio che si erano incontrati per caso su un’isola per fronteggiare una situazione impossibile.”

Durante la sua permanenza Emmy conosce molte altre persone, tutte molto carine e cordiali. Soprattutto nella sua vita entreranno Ryan e Alain. Due uomini molto diversi che a loro modo aiuteranno Emmy a risollevarsi e a conoscersi di nuovo, a riscoprire se stessa.
Sarà pronta Emmy a tornare alla sua vecchia vita in Inghilterra dopo La Cour des Roses?

“La mia vita era cambiata in modo irrevocabile, senza il mio permesso e senza il mio contributo, e per il momento l’unica cosa che potevo fare era seguire la corrente e sperare che alla fine mi portasse verso un futuro piacevole, o quantomeno accettabile.”

Questo è un libro che parla della fine di una vita come la si conosceva, il possibile inizio di un nuovo cammino e tutto quello che succede nel frattempo.
Emmy è una donna che si rimbocca le maniche, è altruista e determinata, gentile e con un forte senso del dovere. Infatti rimane ad aiutare Rupert nonostante non sia compito suo. Da vacanziera e villeggiante diventa una collaboratrice: prepara le camere, i pasti (con difficoltà), aiuta nelle pulizie e con le commissioni.
Lei nella sua vera vita lavora nel marketing, ma a La Cour des Roses si ritrova a essere una cameriera, una cuoca etc. Non le pesa questa situazione, anzi… neppure troppo lentamente comincia a sentirsi a casa. Inoltre riscopre se stessa in una nuova veste e comincia a guardarsi come una donna, non come "una fidanzata di, o impiegata di, o figlia di"... semplicemente Emmy e sembra che tutti, lì in quel piccolo angolo di paradiso, l’apprezzino e si affezionino a lei.

Non dimentichiamo la presenza di due uomini molto diversi tra loro ma che influenzeranno e aiuteranno Emmy: Ryan e Alain. Ryan è il giardiniere, biondo, bello, muscoloso e giovane. Alain è il commercialista di Rupert, molto affascinante e posato, con cui all’inizio Emmy non farà altro che scontrarsi.


Quali rapporti si creeranno tra questi personaggi?
Non posso svelarvi tutto ma vi dirò che alla fine avranno tutti un ruolo nel percorso che affronterà Emmy e che una proposta di Rupert farà vacillare tutte le sue convinzioni e prospettive.

Cosa penso di questo libro?
Mi è piaciuto, ma non mi ha fatto impazzire. È leggero, carino e sembra quasi una favola. I personaggi sono molto ben costruiti, potrebbero essere reali. L’ambientazione è magnifica, immersa nella campagna francese, suggestiva ed evocata con brevi descrizioni che non spezzano il racconto, ma lo arricchiscono e contestualizzano tutte le situazioni. La narrazione è in prima persona proprio perché la protagonista assoluta è Emmy. La conosciamo bene e viviamo le sue stesse emozioni. Inoltre spesso si rivolge al lettore per renderci più partecipi, immagino. La scrittura è corretta e abbastanza fluida, a tratti ironica e spiritosa.
Allora perché, direte voi, non mi ha fatto impazzire? Non mi ha coinvolta particolarmente. Alcune cose mi sono sembrate un po’ inverosimili come la subitanea e contemporanea fine di due relazioni, nonostante i due fedifraghi si conoscessero da pochi giorni. Le reazioni al tradimento e il fatto che Emmy si sia trasformata da villeggiante a dipendete di Rupert senza problemi. Ogni personaggio ha reagito a modo suo, ma tutto era pervaso da una strana calma. Posso capire che a un rapporto già deteriorato basti poco per finire, ma mi è mancata un po’ di emozione, anche nelle pagine successive.
Da come era cominciato, mi aspettavo qualcosa di più.
Comunque il libro è piacevole, ben scritto e anche originale. In particolar modo ho apprezzato un messaggio che mi è arrivato. Non so se fosse o meno nell’intenzione dell’autrice, ma la storia di Emmy fa riflettere sul fatto che spesso la felicità non è sempre facile da riconoscere. Conoscere e apprezzare se stessi non è così scontato e qualche volta, bisogna buttarsi e fare ciò che ci rende felici. Non è mai troppo tardi per ricominciare!

Il mio giudizio complessivo è 4.5.
Ve lo consiglio per una lettura fresca e tranquilla, vi sembrerà veramente di essere in vacanza a La Cour des Roses.
Buona lettura!

  


Commenti

Post popolari in questo blog

RECENSIONE "Deviant" di Ellie B. Luin

REVIEW TOUR - RECENSIONE "Jaded" di Robin C.

RECENSIONE - Il narratore di storie, di Rita Nardi

RECENSIONE - La sposa gitana, di Carmen Mola

RECENSIONE - La piccinina, di Silvia Montemurro