RECENSIONI IN ANTEPRIMA - "Filo spinato" di Irene Catocci

Titolo: Filo Spinato
Autrice: Irene Catocci
Editore: self publishing
Genere: romance contemporaneo
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo:  1,99 €/  12,00 €
Data pubblicazione: 26 ottobre 2017
Protagonisti: Anita e Nicola - Enea e Livia
Pagine: 378
Serie: 1 romanzo autoconclusivo di una serie che affronterà come tema l’amore proibito.
Pagina autrice


Non è una storia semplice.
Non è una storia accettabile.
È una storia cruda, indecente.
Ma dolce come lo è l'amore.

Cosa faresti se, di punto in bianco, ogni tua convinzione venisse stravolta?
Cosa penseresti se, la vita che conoscevi, fosse solo un imbroglio?
Anita, suo malgrado, si ritrova a porsi queste domande, lacerandosi l’anima nella discesa repentina verso la verità.
Una verità scomoda, dannata e proibita.

PS.L’ARGOMENTO TRATTATO PUÒ URTARE LA SENSIBILITÀ MORALE DEL LETTORE. È CONSIGLIATA LA LETTURA DI QUESTO ROMANZO AD UN PUBBLICO DI SOLI ADULTI +18

Irene Catocci è nata a Grosseto nel 1985, dove vive e lavora come pittrice e mamma a tempo pieno. Ha sempre amato la scrittura, ma si è cimentata solo recentemente con la sua prima pubblicazione "il dono". Filo Spinato è la sua seconda opera.


Ciao ragazze, 
eccoci nuovamente insieme. Oggi vi parlerò di un libro che ha una trama particolare, che vi porterà a vivere una realtà scomoda e per molti versi difficile.
La scrittrice è Irene Catocci, il libro Filo Spinato.
Ricordate ciò che vi ho detto in altre occasioni? Aprite il cuore e la mente. Ricordate? Bene ragazze questa è una di quelle situazioni in cui dovrete farlo, dove non dovete porre limiti alla vostra voglia di leggere, dove l’amore è raccontato in tutte le sue varie sfaccettature e il giusto e lo sbagliato camminano sulla stessa linea. 
In questo romanzo ci sono due storie d’amore, due coppie che vivono e rincorrono la felicità.
Anita e Nicola. 

“…Si spogliarono di tutto, vestiti e paure.”
“Mi guardasti con i tuoi occhi così penetranti e vedesti me invece di tutto il resto, me che non ero niente.”
Livia ed Enea.
“Siamo ascesi al paradiso e rigettati quaggiù sulla terra a morire di dolore…” 
“Abbiamo fatto l’amore, ho urlato, ho graffiato, ho pianto e poi sono morta e rinata, ancora e ancora…”

Un lieto fine e un dolore tanto grande da condizionare ogni momento della vita. 
Anita e Livia. Madre e figlia. Per tutta la vita sono state così lontane, incapaci di comunicare, di essere ciò che è naturale essere. E poi in un istante, tutta la nebbia che le aveva circondate, tutte le domande cui Anita cercava risposta sono svelate. 
Livia trova il coraggio e la forza in un momento complicato di aprirsi e mostrare tutto ciò che ha sempre custodito nell’anima, non può aspettare ancora. Deve farlo, tutto deve essere raccontato, Anita deve sapere, Livia vuole essere perdonata. Le manca il coraggio, la forza di guardare negli occhi la figlia e parlarle del suo amore tormentato, il suo più grande rimpianto, per questo le dona i suoi ricordi su carta. Due diari, una vita intera messa a nudo nero su bianco. Non ci saranno più segreti, non sarà più possibile tornare indietro. È un dono. Un orribile e meraviglioso dono. 

“La vita aveva uno strano senso di equilibrio, un destino primordiale se vogliamo. Perdere e trovare, avere e dare, vivere e morire, amare e odiare.”  

Anita legge. Legge con reverenza, con paura, con rabbia. Ogni pagina è una piccola tessera del puzzle, che è la vita della madre, che viene messo al suo posto. Ogni parte che Anita ricompone è un pezzo della sua vita, così come la conosceva, che scorre via. Arriva a un punto in cui non vuole più sapere, in cui maledice la voglia della madre di pulirsi la coscienza e la sua fame di conoscenza. Ma non si può più tornare indietro, si può solo andare avanti. È inevitabile, non ci sono alternative. La rabbia diventa accettazione e tutto assume un nuovo colore. Tutto ha un perché, difficile, magari difficile da comprendere, ma dobbiamo davvero sempre farlo? Alcune volte, forse, dovremmo solo accettare la realtà. Ed è questo ciò che fa Anita. Accetta Livia e tutto il suo passato. Accetta il suo amore, che alla luce dei fatti, è davvero così sbagliato? Come può una cosa tanto bella donare tanto dolore? L’amore ha dei limiti, delle barriere, ma davvero alcune non possono o non devono essere superate? L’amore non è amore al di sopra di ogni cosa?

“Può un bacio trasformarsi in tempesta e incendiare il sangue? Può un sentimento così bello diventare, al contempo, così tossico?”

Se sperate che vi racconti cosa c’è scritto in quei diari, sprecate il vostro tempo. Dovrete leggere. Non avete alternative. A qualcuna piacerà, a qualcuna meno, probabilmente alcune odieranno questo libro, altre ancora, come me, lo troveranno bello, semplicemente bello. Tutto è narrato con semplicità, il passaggio dalle pagine dei diari alla storia vera e propria sono ben studiati. Le poche scene di sesso sono ben misurate e non tolgono la scena alla storia vera e propria, ma sono un contorno piacevole e valorizzante. 

“Noi siamo filo spinato, Livia. Più cerchi di strapparlo di dosso e più lui penetra nella carne lasciando ferite inguaribili…”

Posso aggiungere che in questo libro c’è un’altra parte, se pur piccola, che mi ha colpito. Un altro personaggio mi è rimasto impresso. Simona. Lei viene raccontata da Livia nei suoi diari. Della sua storia abbiamo piccoli accenni, solo brevi momenti nei quali tutto il dolore e la solitudine di una giovane ragazza sono eviscerati senza fronzoli. Un breve accenno di una storia di violenza e di… omertà? Menefreghismo? Di tante, troppe cose che portano a un finale che mi ha lasciata sconvolta. Una brevissima storia all’interno di una già complessa di suo. 

“Luci e ombre.
Il suo viso era come la sua anima, distante, rassegnato, ma mai vinto.
Era rabbia.
Per un amore nascosto. Per ogni bacio rubato alla nostalgia.
Erano i suoi occhi a morire, indelebilmente vuoti, soli. 
Come la consapevolezza di un addio taciuto. Come la sua intera esistenza.” 

Per concludere, lasciatevi incuriosire da questi diari, lasciatevi trasportare in un passato scomodo e in un presente complicato. Lasciate che queste due donne si raccontino a voi. Non fermatevi davanti alle avvertenze di lettura. Date una possibilità a Livia e Anita. Poi, magari, ne parliamo insieme. 
Ora vi saluto, alla prossima.
Baci

Buona lettura!



Commenti

Post popolari in questo blog

REVIEW TOUR - RECENSIONE "Jaded" di Robin C.

RECENSIONE "Deviant" di Ellie B. Luin

RECENSIONE - Il narratore di storie, di Rita Nardi